Il potere dell’intuizione

Il potere dell’intuizione

Ringraziamo Giacomo di Young Cobblepot che nel suo vlog “Blog like a sir” ci racconta un po’ la game experience dei giochi controcompetitivi, in particolare per Smiles & Daggers (dal minuto 17.54 in avanti! )
Cogliamo l’occasione per rilanciare un tema già trattato, ma che in effetti ci viene proposto frequente, lo riporto nella formulazione della recensione di Indago della Tana dei Goblin “la parte di deduzione è scarsa, basata interamente su sensazioni personali e sulla fiducia che si ha nei confronti del giocatore”.
Dal principio: il core del gioco controcompetitivo è l’accordo. La collaborazione non è IMPOSTA dal regolamento ma è mediata dal regolamento. I giocatori partecipano in meccaniche che consentono la collaborazione (aiuto reciproco), ma in nessuna di queste meccaniche vi è l’obbligo di mantenere gli accordi. Evidentemente ogni giocatore sceglierà cosa gli conviene tra il guadagno in caso di mantenimento dell’accordo e il guadagno in caso di rottura più la perdita in reputazione, nel caso di giochi ripetuti. La domanda è: come faccio io a sapere se l’altro giocatore manterrà l’accordo?
L’informazione è parziale. I nostri giochi sono costruiti in modo che sempre (o perlomeno spesso) le due scelte stanno sul filo del rasoio proprio per mettere alla prova i giocatori e per rendere i giochi emotivamente coinvolgenti. Dei dati matematici oggettivi ci sono sempre sul tavolo (il guadagno nei due casi), ma se riusciamo ad indurre quella sensazione di smarrimento vuol dire che la valutazione è difficile, impegnativa, provante… ecco, in questo caso significa che il gioco è ben costruito.
Se l’esito si potesse calcolare matematicamente, avremmo un gioco già visto in un milione di varianti. La cui sfida resta sul piano puramente intellettuale: la capacità di fare calcoli meglio dei miei avversari. Noi lavoriamo su giochi, i giochi controcompetitivi, che consentono ai giocatori di esplorare le proprie capacità emotive di intuizione (capire le intenzioni degli altri giocatori) e seduzione (fare in modo che gli altri giocatori giochino come vogliamo noi).
Sensazioni personali, fiducia… sono gli elementi che usiamo nella vita quotidiana per decidere chi è nostro amico e chi è nostro conoscente, o se il nostro partner vale un matrimonio. Sono gli elementi essenziali della nostra capacità relazionale, su cui ci è sembrato importante soffermarci per costruire attraverso il gioco una vera e propria palestra innocua. Non sentiamo che con questi elementi la parte di deduzione si possa definire scarsa.
D’altro canto sono gli stessi elementi del poker, che per quanto possa non piacere, è un gioco secolare che ancora spopola in gran parte del mondo. Mancano gli elementi di comunicazione, che per noi invece sono un altro grosso impegno. Nel poker sono ridotti all’osso (bisogna saper leggere piccoli segnali), nei giochi controcompetitivi la comunicazione è aperta e caciarona, quindi i dati da interpretare sono evidenti agli occhi di chi li sa vedere. I giochi controcompetitivi sono il poker per i chiacchieroni.
Giochi quindi di natura squisitamente emotiva, è bene che tu lo sappia prima di acquistarne uno, in maniera che sai di avere in mano esattamente la scatola che cercavi. Poi che ti faranno fare bella figura con gli amici o in famiglia lo sappiamo già per le tante esperienze e feedback che abbiamo ricevuto. Anzi se dedici di fare l’esperimento, non dimenticare anche tu di farci sapere come è andata. Buona controcompetizione!

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