Un treno fuligginoso

Un treno fuligginoso

Questo rompicapo è attribuito a Victor Ambartsumian, astrofisico russo, quindi con quello della settimana scorsa fanno il paio. La logica in Russia è un branca di grande interesse e molto curata, ma dobbiamo ammettere che per dare un senso matematico a questo “setting” dobbiamo sforzarci di ignorare un paio di aspetti ovvi che renderebbero tutto l’esercizio inutile. Per quanto è simpatico il rompicapo vi chiediamo di accettare la convenzione proposta da Victor.
Sei in un antico treno a vapore e viaggi in uno scompartimento con altri due distinti signori con il finestrino aperto.
All’improvviso incroci un secondo treno che viaggia nel binario di fianco e in senso opposto che, a causa di una folata di vento birichino, inonda il vostro scompartimento di fuliggine.
Una volta che la nube si deposita, vedete che il viso dei vostri compagni è completamente nero, la qual cosa suscita in voi grande ilarità e cominciate a ridere a crepapelle e così fanno anche gli altri due compagni di viaggio.
Voi vedete che gli altri due ridono e che sono entrambe neri, ma non presumete che anche voi avete la faccia nera (??? ndr non si capisce perché, lo scomparto è stato pieno di fuliggine, noi non abbiamo super poteri… ma seguiamo Victor nel ragionamento), pensate che ognuno rida dell’altro pensando che è l’unico con la faccia nera, e invece… (??? ndr perché presumete che anche loro pensino di non avere la faccia nera, pensando come voi di avere superpoteri antifuliggine, ma assecondiamo anche questa).
Poi… arriva l’epifania e capisci (ndr per altri motivi, non i più ovvi deduttivi che danno fastidio all’astrofisico) che anche tu sei pieno di fuliggine.
Sapresti dire qual è il ragionamento (meno ovvio ma simpatico) che hai dovuto fare per arrivare a questa banale deduzione, ipotizzando che anche gli altri due viaggiatori sono intelligenti come te (ovvero capaci di un pensiero matematico deduttivo, (ndr tranne l’ovvio 😉 ) solo un po’ più lenti, infatti due microsecondi dopo di te smettono di ridere anche loro.
Buon viaggio nella meandrosa mente di Victor Ambartsumian.

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